Firenze, 1945.
Mentre la città cercava di rialzarsi dopo la guerra, Virgilio Nannini lavorava tra treni e officine alla Stazione Leopolda. In un periodo fragile, nacque un sogno: trasformare la forza del lavoro in qualcosa di duraturo, unendo ingegno e bellezza. Dalle tende militari e dai materiali poveri presero forma i primi esperimenti artigianali - le radici di una storia che avrebbe unito una famiglia per generazioni.

Cucire tende era faticoso e poco redditizio.
Così Virgilio e la sua famiglia decisero di cambiare strada: nel salotto di casa crearono le prime borse con un materiale che imitava la pelle, frutto di intuizione e creatività.
Nacque un nuovo modo di lavorare, basato su precisione, economia delle risorse e attenzione per il dettaglio.
Nel 1947 l’azienda trovò la sua sede in Via Faentina 77, Firenze, che rimarrà la casa del marchio per oltre sessant’anni.

L’Italia tornava a sorridere.
La vita diventava più dinamica, l’economia cresceva e Nannini cresceva con lei.
Le borse venivano vendute in tutta Italia, prima nei piccoli negozi di accessori e ombrellai, poi nelle boutique delle principali città.
Radicata a Firenze ma pronta a germogliare altrove, Nannini divenne simbolo della rinascita italiana: eleganza, rigore e artigianalità toscana.

I figli di Virgilio raccolsero la sua eredità e portarono il brand in una nuova era.
Le collezioni si ampliarono con nuovi accessori e linee più contemporanee, restando fedeli ai valori fondanti: semplicità, femminilità e freschezza.
Nannini conquistò il mercato internazionale, portando nel mondo il fascino e l’essenza del Made in Florence.

Mentre il mondo cambiava, Nannini continuava a raccontare la sua storia con coerenza.
Ogni collezione diventava un incontro tra passato e futuro: materiali innovativi, dettagli ricercati, e l’inconfondibile sensibilità artigianale che da sempre distingue il brand.
La pelle rimaneva protagonista, la passione il suo motore.

Dopo oltre 70 anni, Nannini scrive un nuovo capitolo.
Le sue borse continuano a parlare di Firenze, della luce che attraversa la pelle, della mano che rifinisce ogni cucitura.
Tradizione e modernità si fondono in una visione che guarda avanti senza dimenticare le proprie origini.